Bambino Interiore

Bambino Interiore

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Cosa ne pensi di divertirti insieme alla tua bambina o al tuo bambino interiore?

Chi si affaccia alla terapia o alla crescita personale ha bisogno di fare un viaggio dentro le proprie ferite per sanarle. Ma pensiamo mai alle nostre risorse? Pensiamo mai a quella parte di bambino interiore magica, che è ancora lì anche se non lo sappiamo? Il nostro bambino interiore ci indica (se lo ascoltiamo) i nostri veri desideri, cosa vogliamo fare per stare bene, di cosa abbiamo bisogno.

Cristina, ad esempio, aveva piacere a recarsi a Parigi per sviluppare la sua creatività ma per qualche motivo non si concedeva il lusso di andarci.

Claudio desiderava far carriera ma gli sembrava di dover rinunciare alla spensieratezza della sua nuova infanzia, ritrovata da adulto.

Laura avrebbe voluto (su suggerimento della sua bambina interiore) inscriversi ad un corso di fotografia ma continuava a procrastinare.

Fabio avrebbe voluto lasciare la sua professione (scelta più per far piacere al padre che per sé) e dedicarsi agli studi per diventare psicoterapeuta.

Tiziana avrebbe voluto lasciare la banca per diventare una counselor e aiutare gli altri ma la sua vocina continuava a ripeterle: “ma chi sei tu per fare questo? Non ti dare arie da superdonna”.

Luciana ha ritrovato la sua bambina interiore durante il corso estivo nella natura grazie alle pratiche sciamaniche. Il contatto con l’acqua e con gli altri elementi in modo rituale le ha permesso di portare alla memoria parti di sé che non sapeva nemmeno di possedere.

Incominciamo dalle piccole cose, piccoli passi per arrivare a cambiamenti più grandi verso una miglior qualità di vita.

bambino interioreIntervista al tuo bambino Interiore

Prova, quando hai tempo, a fare qualche respiro profondo e, se vuoi, aiutandoti con delle foto della tua infanzia che ti piacciono, ad entrare in contatto con la tua parte bambina. Puoi chiedere a questa tua parte interiore di cosa ha bisogno, cosa le piace, cosa vorrebbe fare. Se ti è possibile rispondi scrivendo di getto, tutto quello che ti passa per la mente.

Poi prova a mettere in pratica: una piccola cosa ogni settimana, un piccolo o grande gesto, cose mai fatte prima, qualcosa di nuovo o qualcosa che non facevi da tempo e prova a sentire come stai.

Stai osando andare oltre alla tua zona di confort? Come ti senti nel farlo? Per qualcuno potrebbe essere difficile, abituati come siamo a non ascoltare più la voce bambina, quella voce intuitiva e connessa al nostro cuore. A volte potresti sentirti ridicolo ma vai avanti lo stesso, prova a sperimentare. A volte potrebbe manifestarsi la vergogna perché troppe volte siamo stati ripresi quando osavamo essere chi siamo veramente.

Il gesto di Elena è stato quello di apparecchiarsi bene la tavola anche con un fiore e con un cartello che le ricorda di masticare. Questo l’ha fatta stare meglio nella sua strada di recupero da un problema alimentare.

Silvia ha acquistato una pianta di rose gialle mentre Francesca ha deciso di andare in altalena e sullo scivolo (tra poco compirà 25 anni).

Marco ha iniziato a fare foto e ciò gli ha dato gioia anche se la vocina continua a ripetergli “ma chi ti credi di essere”. Prima o poi smetterà di parlare e Marco potrà godere del suo passatempo preferito.

Sabrina si è finalmente iscritta a un corso di cucina: ci rinunciava da anni, perché mancano i soldi, perché dove credo di andare e via di seguito.

bambino interioreVietato procrastinare

Maria Antonietta ha iniziato a disegnare, a colorare mandala e questo la rilassa enormemente. La sua bambina interiore le ha indicato il modo giusto per superare lo stress di questo periodo. Cose semplici: colori e fogli di carta. A volte sottovalutiamo l’importanza per il nostro benessere dei gesti semplici. La semplicità però è efficace e ci fa tornare a noi stessi: lasciamo andare ogni ansia di prestazione e impariamo a stare nel momento presente come sanno fare molto bene i bambini.

Il nostro bambino interiorie è stufo della nostra procrastinazione e vuole vedere i suoi desideri esauditi. Per troppo tempo non l’abbiamo fatto. Qualcuno di noi ha dovuto resistere al dolore delle famiglie d’origine, mentre stava crescendo, nascondendo la sensibilità della parte più vulnerabile: il bambino interiore.

Abbiamo nascosto i nostri veri sentimenti e la nostra vera natura. Abbiamo imparato questo per sopravvivere. Emotivamente siamo ed eravamo persone sensibili. Abbiamo imparato le tecniche di sopravvivenza che ci garantivano di andare avanti.

Può volerci del tempo prima che le nostre parti nascoste (spesso molto belle) si facciano conoscere da noi. Finché non si fidano di poter trovare un genitore amorevole (al nostro interno) che le accetta e accoglie.

Impariamo come darci quel calore, amore, comprensione, compassione che forse non abbiamo ricevuto da bambini, o almeno non come avremmo desiderato. Mentre impariamo a confortare le nostre parti

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