Terapia del Soffio di Inoue Muhen.

Terapia del Soffio di Inoue Muhen.

terapia del soffioOggi vorrei parlarvi della terapia del Soffio del maestro Inoue Muhen.

Quando ero una giovane mamma e davo tutto quello che potevo a mio figlio, compreso l’allattamento a richiesta, mi sentivo sfinita, svuotata. Sicuramente ero felice, ma, come tutte le mamme sanno, in quel periodo così intenso quanto si desidera avere qualcuno vicino che si prenda incondizionatamente cura di noi? Il papà, anche lui stanco e provato, non sempre riesce a dare incondizionatamente.

Quando mio figlio aveva circa due anni sono tornata a frequentare qualche corso di shiatsu anche se la scuola l’avevo già terminata. Il mio Maestro Mario Vatrini era sempre pronto ad accogliermi. E fu così che nell’ambiente dello shiatsu incontrai, come sbucato dal nulla, un anziano monaco giapponese, che si muoveva in giro per l’Europa per diffondere un metodo terapeutico: la Terapia del soffio.

Dopo la mia esperienza con lo yoga prima e la preparazione al parto poi, l’incontro con la terapia del soffio è stato per me un altro dei modi di intervento con la respirazione utilizzata per il benessere. Ero già attratta allora da tutto ciò che concerneva il respiro energetico e il suo utilizzo terapeutico.

Per rivolgersi al Monaco e alla sua terapia c’era la lista d’attesa. Chi si rivolgeva a lui per problemi gravi di salute, chi per problemi più leggeri, chi per curiosità dato che in quel periodo se ne sentiva parlare molto. Mi sono sentita molto attratta dall’esperienza e mi sono messa in lista d’attesa. Avevo un fastidioso dolore alla gamba e al gluteo, rimasto dalla gravidanza. Non passava né con gli aghi né con lo shiatsu.

L’incontro col Maestro

Finalmente incontro il Maestro Muhen. Sono tante le cose che mi hanno colpito: mentre ero lì con lui mi sono sentita profondamente amata ed accudita; ho sentito empatia e vicinanza eppure non mi conosceva. Ora posso dire che ho incontrato in lui tutte le qualità del vero terapista: sentirsi trattati alla pari, con grande umiltà, rispetto, simpatia, professionalità.

Lo sentivo estremamente disponibile con un grande desiderio di aiutarmi e farmi del bene. Esprimeva il suo cuore e la sua compassione nei confronti della sofferenza, incarnando il suo essere Monaco buddista.

Non soltanto mi ha fatto sparire il dolore di cui soffrivo ma è riuscito a nutrirmi, a curare la mia anima. A farmi sentire che potevo ricevere oltre che dare incondizionatamente a mio figlio. Si sono sciolte le lacrime che erano lì e che non riuscivo ad esprimere. Si è sciolto qualcosa anche rispetto al trauma del parto, collegato probabilmente al dolore che trattenevo nella gamba.

Mi sembrava ci volesse una grande capacità respiratoria per poter respirare in quel modo per far sciogliere il dolore della persona che si ha davanti. Anche una grande concentrazione anche se la tecnica è semplice. Si ripetono 21 soffi per 20/40 volte sul punto di dolore o sui punti di dolore con la bocca distante di qualche centimetro. Alla fine si appoggia il palmo della mano lì dove si è soffiato.

Il respiro: una parte importante della mia Vita

Certo sono rimasta colpita dalla tecnica ma ancora di più dall’umiltà e dalla dedizione che passavano dal Maestro all’allievo. Sono uscita da quell’incontro rigenerata: la tecnica di cui sto scrivendo è molto semplice e può essere integrata ai massaggi e allo shiatsu. Ma come dico sempre anche durante le lezioni della mia scuola di counseling non sono le tecniche che fanno la differenza. La differenza la fa l’atteggiamento. L’energia che passa dal terapeuta.

Noi che ci occupiamo di relazione d’aiuto dovremmo stare molto attenti a questo aspetto del nostro lavoro: cosa vogliamo trasmettere al di là della tecnica? Cosa possiamo far passare della nostra umanità?

Anni dopo sono rimasta stupita ad utilizzare una respirazione simile alla fine delle mie conduzioni del recupero dell’anima, una cerimonia sacra a me molto cara e molto apprezzata dalle persone che frequentano i miei corsi di sciamanesimo. Il respiro che in tutti i suoi utilizzi energetici mi accompagna da tanti anni.

Voglio segnalare, per chi fosse interessato, che il collega shiatsuka Massimo Beggio ha scritto un libro dedicato al maestro Muhen, dal titolo “Il libro dei soffi”. Massimo ha seguito questo interessante monaco per molti anni. È stato il monaco stesso a chiedergli di scrivere un libro sull’esperienza. Il Maestro Muhen ha lasciato il corpo a 91 anni, aiutando tutti quelli che gli si rivolgevano fino all’ultimo.

Daniela Zicari

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